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Perché l’ansia provoca insonnia?

Perché l’ansia provoca insonnia?

Indagare la relazione tra ansia e insonnia, gestire l'ansia e vincere l'insonnia

Indice dell’articolo

Introduzione

L’insonnia è un problema diffuso che affligge milioni di persone in tutto il mondo, interferendo con la qualità del sonno e influenzando negativamente la salute generale. Spesso l’insonnia è causata da un complesso insieme di fattori, tra i quali può essere annoverata l’ansia.

Questo articolo vuole indagare la relazione che sussiste tra ansia e insonnia, analizzando come l’una possa influenzare negativamente l’altra e indicando come gestire l’ansia per superare l’insonnia.

Che cosa è l'insonnia?

Prima di addentrarci nella relazione tra ansia e insonnia, quindi l’insonnia da ansia, è fondamentale comprendere cosa sia l’insonnia. Si tratta di una condizione in cui un individuo trova difficoltà nel dormire o nel mantenere un sonno continuo durante la notte. Questo può manifestarsi attraverso risvegli frequenti, difficoltà ad addormentarsi o un sonno non ristoratore. L’insonnia può avere varie cause, tipicamente o di natura ambientale o comportamentale (in relazione alle nostre abitudini quotidiane) o cognitiva (per esempio pensieri intrusivi che disturbano il nostro sonno).

Dal punto di vista clinico si definisce un disturbo di insonnia quando sono presenti questi tre criteri:

  1. Tempo di addormentamento o risvegli notturni superiori o uguali ai 30 minuti;
  2. Frequenza settimanale del disturbo pari o superiore alle 3 notti;
  3. Durata nel tempo uguale o maggiore a un mese.

Anche qualora questo disturbo risulti al di sotto dei criteri sopra indicati il disagio che la persona prova può essere ugualmente molto importante. Pertanto, è bene comprenderne le ragioni e agire tempestivamente per evitare che questa condizione si cronicizzi o acutizzi.

Che cosa è l'ansia?

Per definire cosa sia l’ansia dal punto di vista clinico si può partire dalla definizione del DSM-5, il “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”. In questo testo che è presente questa definizione:


L’apprensione anticipatoria di un pericolo futuro accompagnata da un sentimento di preoccupazione, angoscia e/o sensazioni somatiche di tensione. Il focus del pericolo può essere interno o esterno.


Benché l’attenzione, in questa definizione, ricada sul disagio di natura emotiva che la persona prova in una situazione di ansia, si possono ugualmente raccogliere spunti particolarmente significativi.
L’ansia è una risposta naturale del corpo a situazioni stressanti, preparando l’organismo a fronteggiare minacce future. A differenza dello stress, il quale tipicamente è una risposta che mettiamo in atto a seguito della stimolazione esterna (un evento per esempio), l’ansia ha più a che fare con il guardare a un pericolo futuro con preoccupazione, anche in assenza di modificazione delle condizioni esterne.

La relazione tra insonnia e ansia

Studi scientifici hanno evidenziato che le persone con alti livelli di ansia hanno una maggiore probabilità di sviluppare insonnia e viceversa, suggerendo una connessione bidirezionale tra le due condizioni.

Si può anche manifestare una particolare forma di insonnia per l’ansia. Si può esemplificare questa condizione pensando a quei casi dove una persona che soffre di un problema di insonnia e di personalità ansiosa entra nel letto e inizia a pensare che questa notte non dormirà. Come indicato sopra sta anticipando una condizione che non è detto che si verifichi ma questo pensiero intrusivo potrebbe ostacolare in modo sensibile la sua capacità di addormentamento e il suo riposo.

Si può prendere in considerazione un altro esempio di insonnia da ansia. Una persona che dopo un risveglio notturno incorre in un insieme di pensieri intrusivi legati, per esempio, agli impegni lavorativi del giorno successivo, al fatto che in assenza di un buon riposo non riuscirà a svolgere tutte le attività che vorrebbe.

Queste condizioni portano a circoli viziosi che rinforzano i due disturbi, delle profezie che si auto-avverano che rinforzano la convinzione che non si possa risolvere il proprio problema.

Come gestire l’ansia e vincere l’insonnia

Quando ci si trova a soffrire di un disturbo del sonno causato o rafforzato dall’ansia come prima cosa è bene indagare i motivi che hanno portato a questa condizione. È consigliabile riferirsi a psicologi e psicoterapeuti in grado di affrontare la complessa relazione che sussiste tra ansia e insonnia.

Con Sonirico abbiamo creato un servizio specifico, il Sonirico Start, che, grazie a una intervista clinica eseguita da un nostro esperto del sonno, il SoniriCoach, e alla somministrazione di questionari validati scientificamente, permette di ottenere una Mappa del Sonno attraverso cui individuare le cause del problema di sonno e la soluzione per risolverlo in modo definitivo.

In genere il percorso che viene consigliato per gestire un problema di insonnia da ansia è di natura Cognitivo Comportamentale (terapia di prima scelta per la gestione di questo disturbo), si agisce, quindi, sia sulla gestione dei pensieri intrusivi scaturiti dall’ansia, sia su abitudini e comportamenti che possono migliorare la qualità del sonno.

In conclusione, l’ansia e l’insonnia sono strettamente intrecciate, creando un ciclo che può essere difficile da interrompere. Tuttavia, con l’approccio giusto e l’adozione di strategie di gestione dell’ansia, è possibile superare l’insonnia e ristabilire un sonno sano e riposante. La consapevolezza delle proprie abitudini di sonno e l’implementazione di cambiamenti positivi possono fare la differenza nella gestione con successo di entrambe le condizioni.

Bibliografia

DSM-5, Raffaello Cortina Editore, 2013
Morin C.M., Espie C.A. (2003), Insomnia: A Clinical Guide to Assessment and Treatment, New York: Kluwer Academic/Plenum

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